giovedì 3 marzo 2022

Da Le Iene un messaggio serio per il mondo ambientalista


(m.m.) Ieri Le Iene, popolare programma di Itala uno, ha mandato in onda un approfondimento firmato da Marco Fubini e da Matteo Viviani, che deve essere incorniciato. La relazione stretta (sul cui perimetro la discussione è amplissima) che c'è tra riscaldamento globale, fonti fossili, correlazione tra risorse energetiche fossili e conflitti geopolitici, architettura, pianificazione territoriale è un fattore noto agli esperti e al mondo ecologista: ma la sua divulgazione, specie in Italia, è da sempre un problema ostico. Il merito di Fubini e Viviani è stato quello di rendere concetti profondi e complessi in maniera rigorosa ma effervescente: ritmo incalzante, montaggio ben cadenzato, immagini che vanno sempre a bersaglio, questioni pratiche e dossier di portata generale, sono il mix ben dosato che ha fatto della puntata de Le Iene una puntata riuscita. Una puntata che dovrebbe fare da sprone ad un bel pezzo del mondo ambientalista italiano, che dovrebbe liberarsi di un armamentario comunicativo e in parte ideale alla canna del gas. Questo approccio, tranne qualche eccezione, non è in grado di accogliere i giovani, che sono poi le persone che per prime, sperimenteranno la bancarotta ambientale che sul pianeta Terra prende corpo giorno dopo giorno. Ben inteso: il fatto che il lavoro de Le Iene sia fruibile e rigoroso non significa che sia facile. Anzi, rendere comprensibile ciò che è complesso, è molto difficile. Ma senza interfacce i contenuti, anche i più nobili, sono solo pensieri nel vuoto.