Il servizio poi prosegue ed analizza l'affaire Cornedo nel dettaglio. «Per l’ultimo grosso ampliamento al 30 ottobre 2017 - si legge su Vicenzatoday.it che cita atti protocollati in municipio - non era ancora stata presentata dichiarazione Imu e la ditta», uno dei colossi della grande distribuzione del Veneto, «non aveva ancora provveduto al pagamento». Sempre per la stessa vicenda si legge che «quando i provvedimenti che riguardano il Tosano vengono valutati dal consiglio il consigliere Pierluca Battilana non partecipa alla discussione o alla votazione». In questo caso i consiglieri chiedono se esista una qualche forma di incompatibilità o qualche interesse di natura professionale.
Di seguito Vicenzatoday.it parla di una lottizzazione denominata Frigo si parla di uno scambio fondiario (perequazione si dice in gergo) pari a 440mila euro il privato «non ha ancora pagato» il dovuto attaccano i consiglieri i quali denunciano anche un trattamento di favore nella redazione dei criteri di pagamento nonché un ritardo nel pagamento dell’Imu.
Appresso il quotidiano berico parla di un altro progetto. «Nelle sei pagine viene preso di mira un altro intervento edilizio denominato lottizzazione Valle Agno rispetto alla quale viene anche identificata la figura chiave dell’interesse privato». Si tratta secondo Vicenzatoday.it dell'amministratore delegato del gruppo che propone l’intervento ovvero «il geometra Ivan Andrea Storti. Anche in questo caso si parla di debiti Imu «per 95mila euro» non ancora onorati ed oneri di perequazione «non ancora versata al comune onorati per circa 170mila euro». A seguito viene lanciata una vera e propria accusa politica: «Come si comporta la giunta quando tratta coi privati e stabilisce le modalità di accordo essendo l’assessore ai lavori pubblici Francesco Lanaro associato allo studio dell’avvocato Franco Lovato che è socio al 33% della Immobiliare Valle Agno?». Questo almeno è riportato nel servizio.
Il quale poi esamina una vicenda di natura prettamente amministrativa. «I cinque poi attaccano anche sul fronte delle liste contenenti i dati dei soggetti morosi rispetto al pagamento dell’Imu. I consiglieri di minoranza chiedono di sapere se fra questi vi siano: la moglie del sindaco Iva Nicoletti e la di lui cognata Iva Nicoletti; il fratello dell’assessore Francesco Lanaro ovvero Simone Lanaro; la moglie del consigliere Battilana Daniela Nervo e il padre dello stesso consigliere ovvero Franco Battilana». E c'è di più perché anche la condotta del primo cittadino Martino Montagna finisce nella lente d'ingrandimento delle opposizioni secondo quanto riporta la testata vicentina. Le opposizioni, si legge sulle colonne del giornale, parlano anche di un esposto che è stato depositato alla magistratura berica e sul quale sta indagando la Guardia di finanza «per avere arbitrariamente gestito l’elenco dei nominativi - attaccano i cinque - del bando regionale per l’inserimento lavorativo 2014-2015 senza avvisi pubblici o pubblicità. È grave - si legge ancora - che il sindaco abbia selezionato direttamente la cognata Renata Marcante. Ricordiamo che il bando assegnava 32mila euro».
Vicenzatoday poi aggiunge un altro tassello. «In teoria, come prevedono le norme, una mozione del genere sarebbe dovuta sbarcare in consiglio comunale subito dopo, l’assemblea a Cornedo vede come presidente il consigliere Elisa Benetti. Ma che succede a questo punto? La stessa Benetti mette in ghiacciaia la trattazione e d’accordo col sindaco Montagna interpella la prefettura di Vicenza con una lettera che porta la data del 24 luglio 2018». Secondo i due, riporta il quotidiano, la mozione contiene «affermazioni tendenziose» afferenti alla sfera «professionale e personale di chi viene citato» e all’ufficio territoriale del governo chiedono un parare sul dafarsi. Il 20 agosto 2018 palazzo Volpe risponde con una lettera firmata dal viceprefetto Francesca Galla la quale si limita a precisare che «della questione è stato interessato il competente ufficio del Ministero degli interni». Chi scrive ha chiesto lumi al segretario comunale e soprattutto al presidete del consiglio Benetti, ma senza ottenere alcuna risposta.
In realtà il quotidiano vicentino tratteggia anche alcuni aspetti di scenario quando puntualizza un aspetto più generale. «Ora al di là delle critiche espresse dalle minoranze sulle quali si pronunceranno gli organi competenti ove si ravvisassero profili di illiceità e al di là delle critiche politiche che fanno parte della dialettica amministrativa, c’è una questione che rimane sullo sfondo. La mancata trattazione - si legge ancora nell'articolo - in consiglio della delibera costituisce o meno una omissione? E in caso affermativo si tratta di un abuso di potere sanzionabile con una censura o ci sono gli estremi di una condotta penalmente rilevante? Il tema è delicato soprattutto perché dalle indiscrezioni filtrate dalla prefettura il dossier Cornedo sarebbe finito anche alla procura della repubblica di Vicenza per le valutazioni del caso».
Ad ogni modo nel servizio si dà conto di un'altra campana, quella del sindaco Martino Montagna. «E se Benetti non parla è il primo cittadino a prendere posizione» ai microfoni di Vicenzatoday.it. «A parere del presidente Benetti, a parere dell’allora segretario comunale Antonietta Michelini e a parere del sottoscritto quella mozione conteneva affermazioni calunniose non solo nei confronti di alcuni amministratori ma pure nei confronti di privati cittadini per cui tutta la giunta ha deciso di non porla in discussione in consiglio comunale. Per essere certi di questo abbiamo chiesto un parere al prefetto che si è rivolto al Viminale. Al momento attuale non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Alle minoranze vorremmo fare presente che la giunta all’unanimità ha di non inserire tale mozione all’ordine del giorno perché i suoi contenuti erano fortemente connotati sia in termini diffamatori che calunniosi».
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LEGGI LA NOTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
LEGGI LA MISSIVA DELLA PREFETTURA
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