Il GdV di ieri a pagina 16 dedica ampio spazio ad un servizio di cronaca dedicato a fatti di droga. In tre sono finiti in manette. Due bianchi per possesso e spaccio di 13 grammi di coca e un nero perché in possesso di 8,3 grammi di marijuana. Ovviamente la foto sbattuta in pagina è quella del “negro” che spaccia un po' d'erba. Lo stesso giornale dedica altri servizi a vicende di giudiziaria. Due presunti topi d'appartamento messicani sono fotografati e spiattellati sul giornale. Lo stesso vale per altri bianchi italiani coinvolti in piccole magagne penali (storia a sé ovviamente fa la vicenda Canalia). A pagina 24 c'è la notizia dello scoppio alla “St Powder Coatings” di Montecchio.
La giornalista correttamente inserisce il nome dell'azienda nella titolazione, ma il giornale ben si guarda dallo sbattere in foto le facce degli amministratori o quelle dell'entrata della ditta medesima. Ma il top della mimesi mediatica si raggiunge a pagina 25 in un pezzo che riguarda un gravissimo episodio relativo ad un presunto sversamento illecito di acque reflue da parte di una ditta di lavorazione del pellame. Il climax è esaltante a suo modo: «... con l'aiuto dei tecnici di Acque del Chiampo, gli ispettori dell'Arpav, hanno intrapreso un percorso a ritroso per rintracciare l'origine della fuoriuscita. Hanno ispezionato i pozzetti per verificare tracce di inquinamento e sono risaliti a monte della rete meteorica per arrivare, dopo tre ore, un chilometro più in su in via della Concia 43, dove si trova un'azienda conciaria».
Insomma chi scrive dà tutti gli elementi per risalire alla ditta ma non ne fornisce né il nome né si prende la briga di fotografarne e pubblicarne il portale. Come dire, vorrei ma non troppo. I nomi invece li fa il Corveneto di ieri a pagina 6 (l'azienda in questione è la Creative Leathers srl, ma manca ancora la foto) anche se nell'articolo in questione viene incastonata una gemma spaziale mica da poco: «... al momento gli agenti della polizia locale... stanno ancora svolgendo indagini... prima di comminare eventuali sanzioni penali».
Forse qualcuno non ha spiegato alla giornalista che le sanzioni penali le irroga il giudice dopo un iter prestabilito e non certo il vigile urbano. Ad ogni modo l'impressione che se ne ricava è sempre la solita. Spavaldi coi deboli, deboli coi forti. È la vecchia storia dell'informazione di classe. O meglio classista. Ora si sa il GdV è degli industriali berici e il Corveneto ha tra i suoi editori pezzi importanti della finanza italiana. Ma mi domando, gli ordini partono dalla scuderia centrale o sono gli stallieri che sono più realisti del re tanto da preferire l'automutilazione solipsistico-mediatica? Non è la prima volta che sul GdV ci si imbatte in una selva del genere. E non credo che sarà l'ultima.
Marco Milioni
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