I bongos suonano all'impazzata e le percussioni, insieme alla musica degli stereo, rimbombano lungo l'argine del Portello. Un gruppo di giovani urla degli incitamenti, il tasso alcolico fa il resto ed è così che un ragazzo si toglie i vestiti al chiaro di luna, resta in mutande e si tuffa nel Piovego, lanciandosi dalla scalinata cinquecentesca. È accaduto venerdì notte, una prima volta, e poi ancora sabato notte. I residenti sono furiosi e hanno filmato la bravata. Siamo all'ombra dei Navigli di Chicco Contin. Ma gli abitanti non ce l'hanno con la kermesse, non direttamente almeno. Le numerose telefonate di protesta infatti hanno investito la polizia municipale, tuttavia sono servite a poco: la pattuglia passa, chiede ai ragazzi di abbassare il volume e, appena gira l'angolo, tutto riprende da capo. Due notti non si dorme e una sì e così una settimana trascorre con cinque notti in bianco su sette. Il secondo round della baraonda arriva al mattino: sporcizia ovunque, cartoni di vino e lattine di birra dappertutto, la bella scalinata vittima delle bravate di un gruppo di menefreghisti che pensa solo a spassarsela, in forme balorde, in barba al rispetto degli altri e alle regole dello stesso divertimento. «Diciamo basta con tutta la forza che abbiamo», urlano i residenti. «Non ce l'abbiamo direttamente con i Navigli - spiega Giorgio Nunia, uno degli abitanti - ma è innegabile che questi maleducati siano attratti dagli eventi lungo viale Colombo. I bongos fino alle quattro del mattino sono insopportabili, poi fanno festini con tanto di balli sull'attracco delle barche, con il rischio di romperlo perché non è fatto per reggere quel peso. I Navigli saranno pure blindati, ma qualcuno di tutti questi vigilantes potrebbe pure allungarsi fino alla scalinata che tutto sommato dista solamente pochi metri. Abbiamo protestato con il Comune e l'assessore Andrea Micalizzi ci ha promesso di occuparsene, almeno rispetto ai passaggi della polizia locale». «Già fatto, abbiamo già provato ad allontanare queste persone più di una volta», riferisce Contin, patron dei Navigli, «ma senza risultati. Non hanno rispetto per nessuno: non sono nostri clienti e ai nostri vigilantes hanno risposto con spocchia che erano su strada pubblica e non avevano nessuna autorità per dargli ordini. Se ne fregano di un rimprovero, qui sono necessarie le forze dell'ordine. Del resto i miei collaboratori vanno lì senza un titolo». Poi precisa: «noi chiudiamo al musica a mezzanotte spaccata; la lordura che viene ritrovata al mattino (vino e birra) non gliela vendiamo noi ed è facilmente dimostrabile perché nessun chiosco ha quella robaccia». Tra qualche giorno aprirà anche la casetta in legno del bar "I tre gradini", che occuperà l'altra parte del lungargine, quella non data in concessione a Contin. Potrebbe essere un deterrente, «solo se anche loro», sottolinea Contin, «avranno le nostre stesse regole di vigilanza, pulizia e guardiania, anche notturna. Se la concessione l'avessi avuta tutta io, questi fenomeni non sarebbero accaduti».
da Il Mattino di Padova del 24 aprile 2018; pagina 21
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