venerdì 25 maggio 2018

Alilaguna, le liason di Brugnaro e i fratelli Zuin

(m.m.) Il comune di Venezia come verrà a capo della scomoda situazione che contraddistingue Alilaguna? La società, che si occupa di trasporto marittimo opera in regime di monopolio, che le deriva dal periodo in cui la compagnia era di proprietà del capoluogo. Da tempo però la compagine azionaria è in mano ai privati. E non si capisce ancora se e come l’amministrazione di centrodestra capitanata dal civico Luigi Brugnaro abbia intenzione di uscire da questa impasse.

Il 28 di gennaio Alganews.it aveva delineato lo scenario che riguardava i trasporti nella città di Marco Polo affrescando quella situazione come una sorta di «Leviatano giuridico per cui ad una società privata è concesso un regime di monopolio de facto, affidato senza gara per giunta, tipico delle società pubbliche». E ancora chi scrive sottolineò che «il comune per uscire da un cul de sac che si protrae da anni starebbe mettendo a punto un bando di gara la cui lentezza però sta spazientendo alcuni potenziali partecipanti. Tra questi c’è un raggruppamento capitanato dal gruppo navale Lauro che il 10 febbraio del 2017 aveva inviato al comune una diffida affinché le gare fossero bandite nel più breve tempo possibile: quattro pagine in punta di diritto vergate dall’avvocato Ippolito Matrone di Boscoreale nel Napoletano. Nelle quali si sollecitava l’amministrazione ad annullare gli atti che avrebbero causato questa situazione di stallo e a redigere quelli utili a sbloccarla».

Il problema che in questi mesi poco o nulla è cambiato. E allora forse potrebbe essere utile guardare più da vicino nel ventre di Alilaguna per capire se ci sono o ci sono state eventuali liason con ca’ Farsetti. In questo quadro il primo elemento da prendere in esame riguarda la spa che controlla Alilaguna, ovvero la Situv (alias Società investimenti turistici Venezia). Nel collegio sindacale di quest’ultima figura il dottore commercialista Maurizio Zuin. Il quale altri non è che il fratello di Michele Zuin, potentissimo assessore al bilancio della giunta Brugnaro. I due tra l’altro compaiono nel caso «Agenzia per l’innovazione». Una storia di emolumenti chiacchierati di cui peraltro si occupò Il Fatto quotidiano del 6 luglio 2012. I due per di più fanno lo stesso mestiere e lavorano pure nello stesso studio

Ma le liason non si esauriscono qui. E tirano in ballo anche il sindaco Brugnaro. Alilaguna infatti è sponsor della Reyer, la squadra di basket che primeggia nel panorama nazionale della quale Brugnaro dal 2006 è divenuto dominus indiscusso. A questo punto le domade nascono spontanee. Ma è pensabile che questo stato di cose abbia influito rispetto alla prudenza (o alla lentezza) con la quale l’amministrazione ha deciso di affrontare o non affrontare questo nodo? Come spiega il sindaco (i dati da un punto di vista temporale fanno riferimento alla fine di gennaio) che nella galassia di quella società privata di trasporti che opera in uno stranissimo regime di monopolio pubblico figura quale membro del collegio dei sindaci il fratello del suo assessore al bilancio? E come spiega il sindaco il fatto che tra gli sponsor di Reyer (almeno stando alla pagina di riferimento della stessa società cestistisca) ci sia proprio quella Alilaguna il cui status non viene toccato da anni? L’assessore al patrimonio Renato Boraso sa qualcosa di queste liason oppure le ignora? Il fatto che Michele Zuin a ca’ Farsetti venga considerato il braccio destro di Brugnaro e che lo stesso Zuin sia considerato vicinissimo al deputato azzurro Renato Brunetta ha un qualche significato? Quando Brugnaro, infilzato di continuo nell'ambito dell'affiare Pili, decise di abbandonare una rovente seduta del consiglio comunale lasciando sulla sua sedia al posto suo una coppa della squadra di Basket era a conoscenza di tutto ciò? E i tifosi che lo spalleggiavano in aula sapevano?

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