sabato 20 ottobre 2018

Bretella Del Din, il conto va agli americani

C'è una bretella che cresce con escavatori e camion lungo i terreni tra viale del Sole e strada Pasubio e ce n'è un'altra, più piccola, che sta lentamente prendendo forma nelle carte dei progettisti di Anas. Va dal Moracchino alla base Del Din. Prevede la realizzazione di uno svincolo, una rotatoria, un ponte e una strada "riservata" che permetterà alle auto di accedere all'insediamento militare. Costa indicativamente 17 milioni di euro, dovrebbe essere finanziata con i ribassi d'asta dell'appalto della tangenziale (la più famosa bretella dell'Albera), ma il condizionale da ieri è più che mai d'obbligo considerato che l'intenzione dell'amministrazione comunale è quella di presentare parte del conto per la realizzazione di quell'infrastruttura al comando americano.

IL VERTICE. La striscia di asfalto lunga poco meno di due chilometri è stata l'oggetto di un incontro avvenuto ieri mattina a palazzo Trissino. Da una parte i vertici dell'Anas e dall'altra il sindaco e alcuni assessori. In mezzo al tavolo la mappa del capoluogo berico con due focus particolari: la zona ovest e quella est, con uno sguardo veloce, come si vedrà, alla parte nord. E si comincia proprio da occidente, vale a dire dal Moracchino; lì sono iniziati da qualche settimana i lavori per la realizzazione dello svincolo del primo stralcio della tangenziale Nordest e da lì, dove è prevista la creazione di un sistema di rotatorie, si staccherà la bretellina che dovrebbe consentire di smaltire il traffico di entrata e uscita alla Del Din, sgravando viale Dal Verme e intercettando le auto indirizzate all'insediamento americano. Ed è proprio in questa operazione che intende inserirsi la giunta: considerato che il progetto dell'infrastruttura prevede di realizzare anche una strada ad hoc lunga meno di 500 metri a servizio esclusivamente dei dipendenti della base, dovranno essere proprio gli americani ad accollarsi la spesa per la costruzione.

IL PROGETTO. La presa di posizione notificata ad Anas non è l'unica che Francesco Rucco e assessori hanno presentato ieri ai vertici della società. Un'altra richiesta, secondo quanto trapelato, ha riguardato una modifica a quel progetto vagliato finora solo dall'amministrazione Variati. L'istanza non è da poco e tradotta in termini pratici prevede di togliere il cartello con la scritta "T" (strada chiusa) da quella bretellina. Sì, perché secondo i disegni che sono stati illustrati finora, il secondo tronco della tangenziale Nordest, una volta staccatosi dal Moracchino doveva, sì, prevedere uno svincolo a Lobia, per intercettare le auto provenienti da Caldogno ma successivamente non sarebbe dovuto proseguire verso est, salvo la strada per la base, appunto. Ora, con il rientro in gioco del tratto nord (Caldogno-Postumia), le disposizioni cambiano, e per questo ieri il Comune ha chiesto ad Anas di prevedere nell'ambito del progetto anche la realizzazione di un tratto verso ponte Marchese che fungerebbe da "aggancio" per la chiusura dell'anello.

da Il Giornale di Vicenza del 20 ottobre 2018; pagina 15

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