sabato 5 dicembre 2009

Balzi sul Pat

Sono convinto che non avremo, nel corso del nostro mandato, un’occasione più solenne e impegnata di questa per dar conto ai nostri elettori delle nostre intenzioni a riguardo dello sviluppo della città. Preparare e approvare il Pat, infatti, significa identificare, in linea di massima, le direttrici lungo le quali i cittadini, le forze sociali ed economiche, le istituzioni che a vario livello li rappresentano dovranno incamminarsi per fare in modo che il territorio e il suo rispettoso utilizzo siano funzionali a una qualità della vita sempre più alta. Nel rispetto degli interessi, ma senza che gli interessi mettano in secondo piano il bene comune.

Va dato atto alla Giunta di aver fatto fino in fondo il proprio dovere. Il lavoro che ci presenta è complesso e ricco. Estremamente ricco. Tanto da aver ingenerato in qualcuno il sospetto di una gestione del lavoro, per così dire, “extra moenia”. L’assessore e il Sindaco ci assicurano che tutto il lavoro è stato fatto dai nostri uffici comunali. Per parte mia, fino a prova del contrario, io mi fido e, fidandomi, do atto ai nostri funzionari, con molto piacere, che essi dimostrano uno straordinario livello di preparazione e di buona volontà. Il che ci è di conforto per le tappe successive del nostro lavoro. Lo strumento urbanistico che è al nostro esame per l’approvazione è, nella sostanza, la traduzione, per quanto riguarda Vicenza, delle indicazioni contenute nell’articolo 13 della legge regionale 11/2004 della Regione Veneto.

Ecco, forse io avrei preferito una organizzazione del lavoro che rispondesse più linearmente e schematicamente ai singoli punti, in modo che i cittadini potessero più facilmente comprendere, argomento per argomento, le nostre scelte. So, però, che pochi, tra i comuni che hanno deliberato, si sono attenuti a questo criterio, per cui me ne faccio una ragione. Semmai va detto che forse il piano al nostro esame è andato addirittura oltre il dettato dell’articolo 13 e già si inoltra sul terreno del Piano degli Interventi che a esso logicamente, politicamente e amministrativamente succede. Èun bene, è un male? Certo, l’aver inserito nel Pat anche degli accordi rende le nostre intenzioni più chiare, la nostra scelta ancor più impegnativa, comunica alla Città un programma più cogente e quindi più attendibile.

In un certo modo, noi ci leghiamo le mani, sottraendoci nello stesso tempo, però, a pressioni che è più difficile contenere, cui è più difficile resistere quando esse si presentano giorno per giorno, problema per problema. Certo, la cosa può dispiacere a taluni che erano abituati a salire le scale di questo municipio per avere un occhio di riguardo. E assai spesso, ahinoi, lo ebbero. E il risultato dei troppi riguardi ottenuti sta in orrori di una architettura di stampo rumeno (Romania di Ceausescu, ben inteso) che deturpano alcune zone di questa città. Gli impegni che questo Pat assume dovrebbero evitarci alcune di queste “visite”, quasi sempre sgradevoli se l’interlocutore cercato non è stato preventivamente addomesticato.

Del pari, però, dobbiamo evitare che si abbia l’impressione di un avvicendarsi di “sponde” privilegiate. Qualcuno, malevolo, questa impressione ce l’ha e la manifesta. A qualche altro dà fastidio il cambio di sponda, assai più che il fatto che ci sia una sponda. Se devo essere sincero fino in fondo, devo dire che quelli che giudicano in buona fede e senza preconcetti qualche ragione, per avere dei dubbi, possono trovarla. E a volte succede che quando, in auto, si è costretti a sterzare per riportarsi in carreggiata, sulla linea di mezzeria, qualcuno interpreti la manovra come un tentativo di cambiare strada.

A noi non deve capitare. Da noi i cittadini hanno il diritto di aspettarsi che lavoriamo per la città, non per chiunque la città la voglia usare. E non vale neanche l’osservazione, avanzata da qualcuno, secondo cui, cambiassimo anche strada, ci vorrebbero anni per andare in pari. I cittadini di Vicenza, votando per un’Amministrazione di centro sinistra, hanno fatto una scelta inaspettata. Del pari inaspettata deve essere la nostra capacità di dedicarci esclusivamente al bene comune, usando gli interessi senza lasciarci usare dagli interessi. Per dimostrarlo abbiamo gli anni avvenire del nostro mandato. Dalle voci che circolano, avremo forse anche la condizione favorevole di una stampa davvero indipendente, in grado di dare alle notizie e alle iniziative il giusto peso che hanno, una stampa di cui non dovremo leggere tra le righe le intenzioni e le ricadute, ma solo la corrispondenza tra quanto è avvenuto e quanto è scritto.

Poiché sono convinto che la giunta non abbia cambiato strada, ma solo scelto la linea diritta del bene comune, capace di mettere, per quanto possibile, tutti i cittadini nella stessa posizione, con uguali diritti e uguali doveri, tenendo pure conto delle necessità e delle potenzialità, io do convintamente il mio voto favorevole. E assicuro tutto il mio impegno e la mia attenzione affinché possiamo in ogni momento rassicurare i cittadini che noi ci muoviamo esclusivamente nel loro interesse, che è nient’altro che il bene di questa nostra città.

Luca Balzi, consigliere comunale di Vicenza
link originale: http://www.lasberla.net/2009/12/balzi-sul-pat/

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