Se i papaveri della Lega si stanno rincoglionendo sono affari loro. Ma che in questo processo di degenerazione neuronale vogliano trascinare chi invece in questi anni ha mantenuto il cervello sveglio è francamente seccante. Stamani il Corriere del Veneto pubblica un articolo che contiene una serie di dichiarazioni deliranti dell'onorevole Manuela Dal Lago. Ma come diavolo si fa ad ammettere candidamente un interessamento per alcuni terreni utili per la famiglia Filippi nel comparto Cis, quando il Cis stesso durante la gestione Dal Lago era alla ricerca disperata dei terreni utili per arrivare a quella quota di 500.000 metri quadri necessari al Cis prima versione? È come dire che sto cercando un terreno per far su casa per poi lamentarmi che me ne hanno venduto solo una parte perché l'altra l'ha acquistata un altro tizio, al quale io ho segnalato la possibilità di comprare il terreno che serve a me. È la prova provata della cammellata studiata a tavolino. È la prova provata che l'affaire Cis è nato come mera operazione immobiliare in vista di una colossale speculazione edilizia. Anche se il verbo studiare non si addice per i politici che per anni ci hanno inebriato con la religione del fare. Fare sì, ma gli affaracci loro per poi ammetterlo candidamente. Come a dire, ti ho mentito sì, ma per il mio bene. Ora in questo quadro di miserie umane prima che politiche c'è un presidente della provincia, tal Attilio Schneck della Lega, che sulla vicenda Cis è sempre rimasto in silenzio o quando ha parlato ha detto delle idiozie. Possibile che non sapesse nulla? Possibile che non sapesse nulla l'attuale assessore all'ambiente Toni Mondardo, all'epoca gran ciambellano presso il Cis della "Manuelona"? Se io fossi un consigliere d'opposizione chiederei a Titti Schneck due cose tanto per cominciare: "Sapevi qualcosa de 'sta storia? Se sì perché sei rimasto in silenzio? Perché non hai presentato esposti in procura? Se invece non sapevi nulla perché non ti dimetti visto che conti meno del due di coppe con gli ori a briscola?". Poi gli chiederei: "Caccia tira fuori immediatamente le carte sulla convenzione del febbraio 2008". In queste ore l'opposizione può far vedere di che pasta è fatta. C'è poi un'altra valutazione da fare. Dov'è finito il comune di Vicenza il quale è socio di Cis? È possibile che il decisionista Achille Variati, energico primo cittadino berico di fede Pd, sempre pronto ad andare sulla stampa alla minima cazzata, rimanga invece col nodo in gola? Certo è che Vicenza ha rimediato l'ennesima figura di merda. Lorsignori ci sputtanano e si sputtanano alla grande. Finché dura...
Marco Milioni
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