«La Superstrada Pedemontana è a rischio: la realizzazione della Nuova Valsugana rischia di invalidare tutte le previsioni di traffico sulla Pedemontana, e di conseguenza il project financing e l'opera». L'allarme viene da Mauro Fabris, commissario governativo al tunnel ferroviario del Brennero. Che, non contento, rincara: «Vicenza rischia di rimanere isolata, una specie di "Striscia di Gaza" fra Autobrennero a ovest e Nuova Valsugana a est».
Il politico ne ha parlato ieri a margine dell'incontro a Vicenza con l'associazione «Forgiareidee», con il politologo Luca Romano e il segretario del Pd vicentino Federico Ginato. «Il corridoio europeo 1, che comprende il tratto Monaco-Verona, è l'unico in avanzata costruzione - osserva Fabris - Lo scavo della galleria del Brennero è già al 20 per cento, abbiamo anche risolto il problema dell'innesto a Verona con una soluzione condivisa dalla città, un affiancamento in galleria alla linea storica. Io scommetto che questo tratto sarà completato molto prima della Tav verso Venezia, ferma da anni». Secondo Fabris proprio Vicenza «ha grandi colpe nel rallentamento dell'alta velocità ferroviaria, perché ha preteso a tutti i costi un attraversamento in sotterranea. È assurdo pretendere una fermata ogni 40 chilometri: il territorio vicentino deve recuperare un minimo di capacità propositiva, sia a livello di istituzioni che di associazioni di categoria. Si punti con forza, ad esempio, sull'autostrada Valdastico Nord: in Trentino il dibattito sulla A31 Nord è rovente, e se passa la loro linea, che vuole vedere realizzata solo la Nuova Valsugana, l'area vicentina resterà una sorta di terra di nessuno. I flussi di traffico risaliranno a est e ad ovest di Vicenza, senza attraversamento».
Per Fabris potrebbe venire invalidato nei suoi presupposti di partenza anche il project financing, e di conseguenza la realizzazione, della Supestrada Pedemontana, la maxi-arteria fra Spresiano e Montecchio Maggiore di cui da pochi mesi sono stati aperti i cantieri. «La Pedemontana rischia di non farsi. Da un lato è insorto un problema finanziario nel consorzio Sis, che ha vinto l'appalto. Dall'altro il project financing ha alla base stime di traffico appena sufficienti, che con la realizzazione della Valsugana verrebbero completamente invalidate. In sintesi, nel tratto tra Bassano e Montecchio i veicoli circolanti potrebbero risultare molto meno del previsto, perché una parte importante devierebbe verso sud o verso nord all'altezza di Bassano».
Andrea Alba
da Il Corriere del Veneto del 20-04-2012; edizione di Vicenza, pagina 4
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