Ieri il Covepa ha annunciato il rinvio della sentenza del Consiglio di Stato sulla questione Pedemontana a data da destinarsi. Lo stesso Covepa in più occasioni aveva preannunciato un'opzione che in qualche modo era nell'aria. È chiaro quindi che la questione Spv si trasforma da partita tar schieramenti avversi e distinti a partita a scacchi in cui elementi giuridici si mescolano a questioni di opportunità, di politica e di «vil danaro».
Una partita in cui ci sono i pro Spv, i contro, i contro che non possono dirlo, i pro che non possono dirlo, i favorevoli che vorrebbero tornare sui propri passi. E ci sono coloro che avevano fatto promesse su lavori e appalti e che oggi, giacché la crisi morde tutti, sperano che sia la politica nazionale o magari la magistratura a togliere le castagne da un fuoco fatto magari di impegni, previsioni, aspettative andate in fumo e richieste per passare ad un incasso difficile da monetizzare. C'è tutto questo e molto di più nello stranissimo slittamento deciso dal Consiglio di Stato a Roma.
Frattanto però si possono esperire le prime prove del nove. Si comincia col comune vicentino di Villaverla. È difficile se non impossibile pensare che lo slittamento deciso dal tribunale amministrativo sia arrivato senza l'accordo tra le parti. Il che significa che i legali che patrocinano il comune di Villaverla, che formalmente spingeva per affondare questo progetto di Spv, hanno avuto dalla nuova giunta un input diverso. Ora è semplice immaginare quale sarà la motivazione, o scusa, scusa che sarà utilizzata per cercare di sopire le polemiche. Il quadro normativo nazionale sta cambiando. Meglio aspettare si dirà. Balle. I tribunali e gli uomini chiamati davanti alla legge non debbono mai esprimersi in termini di opportunità ma solo di diritto. Se lo fanno si macchiano di un abominio incompatibile con lo stato di diritto che la vulgata vuole essere quello in cui viviamo.
Ma gli eventi di queste ore permetteranno una volta per tutte di capire di che pasta è fatto il Movimento Cinque Stelle nel Vicentino, un movimento che da mesi si dice contrario tout-court a questo progetto di Pedemontana. Oggi infatti alle 20,30 il consiglio comunale di Villaverla discute anche della questione Spv. Il sindaco Ruggero Gonzo (Pdl) ha ficcato lo spinoso argomento a tarda ora, sperando di evitare un auditorio critico. Il consigliere del M5S Flavio Vezzaro avrà la possibilità di infilzarlo chiedendogli conto delle scelte della giunta. I grillini, se avranno voglia e pazienza di sorbirsi tutta la seduta, avranno per la prima volta la possibilità di concentrare il fuoco mediatico dei loro supporter su un evento di caratura regionale. Avranno infatti un palco straordinario per ribadire alla opinione pubblica ciò che hanno spiegato di recente ai media. Ovvero che dalle loro parti non ci sarà posto per alcun «compromesso coi poteri forti».
Una partita in cui ci sono i pro Spv, i contro, i contro che non possono dirlo, i pro che non possono dirlo, i favorevoli che vorrebbero tornare sui propri passi. E ci sono coloro che avevano fatto promesse su lavori e appalti e che oggi, giacché la crisi morde tutti, sperano che sia la politica nazionale o magari la magistratura a togliere le castagne da un fuoco fatto magari di impegni, previsioni, aspettative andate in fumo e richieste per passare ad un incasso difficile da monetizzare. C'è tutto questo e molto di più nello stranissimo slittamento deciso dal Consiglio di Stato a Roma.
Frattanto però si possono esperire le prime prove del nove. Si comincia col comune vicentino di Villaverla. È difficile se non impossibile pensare che lo slittamento deciso dal tribunale amministrativo sia arrivato senza l'accordo tra le parti. Il che significa che i legali che patrocinano il comune di Villaverla, che formalmente spingeva per affondare questo progetto di Spv, hanno avuto dalla nuova giunta un input diverso. Ora è semplice immaginare quale sarà la motivazione, o scusa, scusa che sarà utilizzata per cercare di sopire le polemiche. Il quadro normativo nazionale sta cambiando. Meglio aspettare si dirà. Balle. I tribunali e gli uomini chiamati davanti alla legge non debbono mai esprimersi in termini di opportunità ma solo di diritto. Se lo fanno si macchiano di un abominio incompatibile con lo stato di diritto che la vulgata vuole essere quello in cui viviamo.
Ma gli eventi di queste ore permetteranno una volta per tutte di capire di che pasta è fatto il Movimento Cinque Stelle nel Vicentino, un movimento che da mesi si dice contrario tout-court a questo progetto di Pedemontana. Oggi infatti alle 20,30 il consiglio comunale di Villaverla discute anche della questione Spv. Il sindaco Ruggero Gonzo (Pdl) ha ficcato lo spinoso argomento a tarda ora, sperando di evitare un auditorio critico. Il consigliere del M5S Flavio Vezzaro avrà la possibilità di infilzarlo chiedendogli conto delle scelte della giunta. I grillini, se avranno voglia e pazienza di sorbirsi tutta la seduta, avranno per la prima volta la possibilità di concentrare il fuoco mediatico dei loro supporter su un evento di caratura regionale. Avranno infatti un palco straordinario per ribadire alla opinione pubblica ciò che hanno spiegato di recente ai media. Ovvero che dalle loro parti non ci sarà posto per alcun «compromesso coi poteri forti».
Marco Milioni
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