Sul suo tavolo, ha fatto capire ieri il governatore Luca Zaia, ci sono da tempo le carte che indicano la nuova soluzione per garantire che i lavori della superstrada Pedemontana Veneta e la sua realizzazione. Per ora, però, devono restare segrete. Perché la quadratura del nastro d'asfalto ancora non c'è. Intanto però il quadro è radicalmente cambiato. Il dialogo con il Governo e con il costruttore c'è. Ma quello su cui occorre lavorare, fa capire Zaia nel dopo-giunta, è il bilancio della Regione.
«ACCORDO ENTRO FINE FEBBRAIO». «Stiamo lavorando ancora - spiega Zaia - sul fronte della Pedemontana, che non è una partita facile: si sta accelerando, cercando di trovare un equilibrio per il closing finanziario». Ed ecco il primo cambio di quadro: non c'è più tensione con Roma. «Devo dire che la partita oggi rischia di essere più facile sul fronte del rapporto con l'impresa e con le istituzioni nazionali. E un po' più difficoltoso, diciamo, per far girare i numeri rispetto al bilancio della Regione. Tempistiche? Si andrà a un "vedo" a fine febbraio, da quello che mi dicono i tecnici. Devo riconoscere che la collaborazione a livello nazionale è comunque eccezionale: sto parlando di Ministeri delle infrastrutture e delle finanze, di palazzo Chigi, e di tutti i tecnici: non ultimi quelli di Cassa depositi e prestiti con cui ci confrontiamo su molti dati che abbiamo, ad esempio quelli sul traffico. Per noi l'infrastruttura è strategica: 95 chilometri, 35 Comuni e 16 caselli, ci costerà più o meno 2,5 miliardi. Se riusciamo ad arrivare al closing finanziario velocemente, si completerà in tre anni, ed è la più grande oggi in cantiere in Italia. Il lavoro è impegnativo», rimarca Zaia. Che conta sulla nuova squadra creata: il segretario generale Ilaria Bramezza, il responsabile di procedimento Giuseppe Fasiol, la dirigente Elisabetta Pellegrini, Marco Corsini (Avvocatura di Stato) come autorità vigilante: la Regione ha chiuso da poco anche un bando per cercare un dirigente di supporto tecnico e amministrativo-contabile per la Pedemontana.
NUOVO PIANO: SERVE UNA "GARANZIA". Un'indicazione emerge dalle poche parole di Zaia. C'è "qualcosa" da inserire nel bilancio della Regione: una cifra che possa fare da garanzia di fondo perché tutto il meccanismo di finanziamento si possa mettere in moto. Una garanzia tale - ma siamo a supposizioni - che renda forse diversa la stessa strada del finanziamento rispetto ai tanto annunciati project bond. Queste le parole di Zaia, da cui si intravede il nuovo quadro: «C'è un contratto che prevede impegni, siamo il concedente e il punto di incontro con il concessionario è sul flusso di traffico. Se il flusso è più basso, il concessionario non riesce a chiudere il suo closing finanziario. La base dell'appalto 2009 è che la Pedemontana vedrà passare tot veicoli (30mila al giorno nel primo periodo di apertura, ndr): il consorzio Sis è disponibile e stiamo ragionando su nuovi flussi di traffico, le cifre della nuova rilevazione le avremo tra 7-10 giorni. I numeri stanno cambiando tutti e dobbiamo chiudere il cerchio rispetto a impegni reciproci. Ci sono più cose da modificare: abbiamo un progetto che stiamo seguendo, che non è più quello originario che conoscete. Affronteremo l'accordo per farlo girare all'interno del bilancio della Regione. Che l'intesa non debba essere massacrante per la Regione, è poco ma sicuro. Al nostro fianco comunque su questi ragionamenti c'è il Governo, perché c'è l'interesse pubblico. Non posso anticipare di più».
«GLI ESPROPRIATI? UNA PRIORITÀ». E gli espropriati che attendono i soldi? «Se arriva l'accordo - risponde Zaia - lo facciamo a partire da loro: oltre 3mila aziende con 340 milioni di euro in espropri. Sono risorse destinate al territorio». Intanto Il sen. Antonio De Poli (Udc-Ap)ribadisce che «l'unico modo per sostenere i livelli di traffico è andare oltre la Pedemontana: è fondamentale inserire nel nuovo progetto le cosiddette opere complementari, senza cui vengono meno le connessioni con le arterie già esistenti». E Alessandra Moretti (Pd) rinnova l'appello a Zaia a non toccare le esenzioni per i residenti dei Comuni attraversati dall'opera «come previsto dall'attuale progetto».
Piero Erle
fonte Il Giornale di Vicenza del giorno 8 febbraio 2017; pagina 11
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