martedì 8 giugno 2010

Cis e Vicenza Est, esposto di Equizi alla GdF

Attilio Schneck, Achille Variati, il senatore leghista Alberto Filippi, big della finanza del Nord come Rino Gambari. Sono solo alcuni dei nomi finiti in un esposto di Franca Equizi, ex consigliere comunale a Vicenza, in relazione alla vicenda che due settimane fa ha portato la provincia berica ad autorizzare due grosse strutture di vendita, una in seno al previsto interporto di Montebello, l'altra nel quadrante orientale del capoluogo palladiano. La segnalazione di Equizi è stata inviata ieri alla Guardia di Finanza di Vicenza e nel documento si invoca una sfilza di controlli: dai tabulati telefonici alla sussistenza di eventuali trasferimenti in denaro tra soggetti istituzionali e non, sino allo screening sui costi effettivamente sostenuti per acquisire la parte privata nel comparto del centro merci previsto proprio a Montebello Vicentino.

L'ANALISI. Nero su bianco Equizi ricostruisce la sua visione d'insieme. L'ex consigliera punta l'indice sull'interporto di Montebello. La struttura, ancora oggi sulla carta, era stata pensata come grande interporto che doveva favorire lo scambio delle merci dalla ferrovia alla gomma. Gli anni sono passati, le sofferenze della società Cis spa sono arrivate ad una dozzina di milioni di euro sempre garantiti da fidejussioni in capo ai soci (tra questi quelli di maggior peso sono provincia, comune, camera di Commercio, Brescia Padova e altri). Ma l'aspetto che più preoccupa l'ex consigliere riguarda «una mega speculazione edilizia che si prepara all'orizzonte dopo che la famiglia dell'onorevole leghista Alberto Filippi è entrata in possesso di metà degli appezzamenti di terreno» che compongono il comparto su cui è previsto il centro merci: poco più di 500.000 metri quadri.

CAMBI D'USO. Non a caso le modalità con le quali la provincia ha detto sì alla possibilità di un centro commerciale di 80.000 metri quadri proprio sui terreni del Cis ha fatto gridare al conflitto di interesse un pezzo del mondo politico vicentino che va a settori del Pd sino a settori del Pdl. Il presidente della provincia Attilio Schneck infatti milita nello sptesso partito di Filippi. Quest'ultimo è stato accusato in vario modo di avere avuto una imponente valorizzazione patrimoniale sfruttando «i gangli della politica». Ma a questa polemica se n'è aggiunta una seconda. Per mesi infatti il comune di Vicenza, che secondo Equizi avrebbe avuto ragione di lamentarsi per la gestione della vicenda Cis da parte della provincia, è rimasto in silenzio. Almeno per la parte che riguarda la maggioranza di centrosinistra assieme al primo cittadino Achille Variati del Pd. Una circostanza che ha fatto gridare all'inciucio la corrente che nel Pdl fa riferimento al parlamentare europeo Sergio Berlato, quando la provincia ha detto sì ad una proposta sponsorizzata proprio da Variati tesa ad autorizzare la realizzazione di un altro maxi centro commerciale vicino al casello di Vicenza Est. L'iniziativa, che è propugnata da un gruppo di imprese capeggiate dalla Maltauro, in consiglio comunale è vista come un regalo ai privati da settori dell'opposizione di centrodestra come da da pezzi della sinistra alternativa. «Siamo arrivati all'assurdo - ha dichiarato ieri Equizi - per cui in comune la Lega e Pdl dicono no al centro commerciale a Vicenza Est, mentre in provincia lo stesso schieramento è favorevole. Questa storia puzza di inciucio».

LE RICHIESTE. Per la verità Equizi, che quando sedeva sui banchi del consiglio ha sempre condotto una dura battaglia contro il Cis, nel suo esposto non fa altro che mettere in ordine rispetto agli eventi delle ultime settimane corroborando la sua segnalazione con dati, riferimenti, richiami e cifre. Il tutto viene poi distillato in una serie di richieste indirizzate alla polizia giudiziaria della Guardia di Finanza alla quale viene pure domandato di valutare l'acquisizione dei tabulati del traffico telefonico tra «l'attuale presidente della provincia e le società riferibili alla famiglia di Alberto Filippi... tra l'attuale sindaco e le società riferibili alla famiglia di Alberto Filippi... tra l'attuale sindaco di Vicenza ed elementi di spicco del Gruppo Maltauro...». E ancora: «Si chiede inoltre di valutare la possibilità di vagliare con attenzione (tramite le opportune procedure) gli effettivi costi sostenuti da Cis spa per acquisire i terreni di sua pertinenza prima che questi fossero permutati con quelli di pertinenza della famiglia Filippi. Si chiede inoltre di vagliare anche il costo reale di acquisto dei terreni afferenti l'area Cis avendo cura di stabilire il prezzo preciso al metro quadro (nonché la somma globale) con cui la famiglia Rizzi avrebbe venduto i suoi lotti alla A99 della famiglia Filippi...»

SCIARADA AUTOSTRADALE. Tuttavia nell'esposto si va oltre. L'ex consigliera partendo proprio dal coinvolgimento nell'affaire Cis di alcuni familiari di Rino Gambari (tra i grossi azionisti della Brescia Padova) tira una bordata a Schneck ipotizzando una sua condotta favorevole al centro commerciale a Montebello proprio per avere l'appoggio di Gambari quando l'assemblea dei soci della "Serenissima" dovrà rinnovare la nominda del presidente a metà giugno. Ma l'ultima chicca Equizi se la riserva su un fronte ancora diverso. Nella missiva indirizzata alla Guardia di Finanza si chiede infatti controllare eventuali trasferimenti di denaro tra i soggetti citati nell'esposto. «Ho inviato quest'ultimo alle fiamme gialle di Vicenza via fax - Spiega Equizi - a breve depositerò il tutto anche di persona. E se mi vorranno sentire io sarò ben lieta di presentarmi al comando».

Marco Milioni
da www.lasberla.net del giorno 8 giugno 2010
link originario:
http://www.lasberla.net/2010/06/cis-e-vicenza-est-esposto-di-equizi-alla-gdf/

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