giovedì 24 giugno 2010

«Le concerie? Tabù della Lega»

«Lega Nord e Pd, come gli amministratori locali, in questi anni non hanno saputo o voluto mettere mano ad un malaffare di cui tutti sapevano. E anche adesso, da destra a sinistra, tutti tacciono». Sono le accuse di Franca Equizi, ex consigliera leghista vicentina (fino al 2008), ai partiti della provincia per il «terremoto» sulla concia scatenato dalle inchieste della Guardia di Finanza «Dirty leather» e «Reset». Immediata la replica del segretario provinciale del Carroccio, il senatore Paolo Franco: «Tutte sciocchezze, ben vengano le indagini e facciano il loro corso». E l’ex sindaco di Arzignano e consigliere regionale Pd Stefano Fracasso risponde che «Equizi forse non legge bene le cronache, abbiamo più volte trattato il tema e da sindaco andai anche a fare segnalazioni all’Agenzia delle Entrate regionale». Ma la ex pasionaria del Carroccio berico affonda. «L’evasione fiscale contestata ammonta a circa 1,5 miliardi di euro, la storia secondo gli inquirenti va avanti dagli anni Ottanta. Mi domando cosa ha fatto la politica, ma anche la Procura e la Guardia di Finanza, in questi vent’anni - commenta Equizi con una lettera aperta - in Regione e Provincia il centrodestra governa da metà anni Novanta e una delle chiavi di volta di questo sistema di potere è la Lega. Ricordo bene che la questione concerie divenne presto un tabù anche nel Carroccio, ma non vanno ignorate nemmeno le responsabilità del centrosinistra. Ad ogni modo, con un caso che per Vicenza è simile alla "cricca" di Anemone tutti stanno zitti. In questa città c’è un’omertà di stampo mafioso».

E l’ex leghista critica anche la Uil vicentina che, nei giorni scorsi, ha richiamato l’attenzione su problemi occupazionali che potrebbero insorgere dopo l’estate a causa delle mazzate giudiziarie alle aziende. «Franca Equizi si è fatta finalmente risentire e ha detto le stesse sciocchezze che diceva un tempo - è la secca replica di Paolo Franco - È chiaro che la situazione è difficile e grave. La Lega sta dalle parti degli imprenditori onesti e dei magistrati che stanno indagando: è giusto che i disonesti vengano allontanati, l’abbiamo detto e ripetuto».

Fracasso poi osserva che «adesso va di moda prendersela con i partiti, quando ci sono delle colpe, ma si consideri che i partiti non hanno accesso ai bilanci delle aziende. Ricordo di aver preso a cuore la questione quando era ai suoi inizi ed ancora ero sindaco: ho fatto un incontro a porte chiuse col direttore regionale dell’Agenzia delle entrate, i finanzieri e le imprese, oltre a segnalare all’Agenzia stessa le situazioni e i comportamenti anomali, quando mi vennero notificati».

E proprio ieri il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta sul tema, firmata dalla deputata vicentina Daniela Sbrollini e dal collega di partito Alessandro Naccarato. Si chiede ai ministeri dell’Interno e delle Finanze «quali misure intendano porre in essere per concedere le risorse necessarie ai controlli fiscali e all’attività investigativa per le inchieste vicentine».

Andrea Alba
da Il Corriere del Veneto del 24 giugno 2010; edizione di Vicenza, pagina 10

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