(m.m.) I veneti non si rendono conto, forse, che stanno giocando col fuoco. Le nuove norme urbanistiche al vaglio del Consiglio regionale, scritte in quella maniera e con quel contenuto, rischiano di essere un invito a nozze per la criminalità organizzata. Cambi di destinazione d'uso à la carte, monetizzazione degli obblighi urbanistici, mancata previsione di controlli e di sanzioni draconiane per chi sgarra, sono il prodromo di un armageddon strisciante che cammina su due gambe: la prima, la cementificazione di quel poco che è rimasto; la seconda, la sua conseguente trasformazione delal cementificazione in fatturato mafioso. Viene da sé che un orizzonte di questo tipo sarà foriero di una realtà sociale plumbea: una dissolvenza in grigio che nei decenni a venire il Veneto rischia di pagare in modo salato e doloroso.
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