Oggi Il Giornale di Vicenza pubblica la notizia dell'iniziativa della Diesel di Renzo Rosso. Iniziativa con la quale si vuole dotare Bassano del Grappa di una rete wifi cittadina, gratuita ed aperta a tutti. Se il tutto si avvera sarà un primato nazionale. Al di là dei meriti e delle conseguenze che una decisione del genere avrà nel breve (tanto di cappello a Rosso del quale condivido poco della sua filosofia di fondo, ma che in questa cirocstanza ha saputo cogliere veramente l'attimo) emerge purtroppo uno smacco brutale patito in primis dalla politca ed in secundis da Vicenza tutta. Ma è mai possibile che un comune ricco come Bassano abbia dovuto aspettare il passo di un privato per mettere a punto una struttura che costa sì e no come una dozzina di rotatorie? Ma ancora più brutale è lo smacco che che Vicenza, come sistema, patisce da Bassano. È possibile che il comune capoluogo sul quale insistono la Camera di Commercio, uno dei più importanti istituti di credito veneti (la BpVi), imprese di grido come Beltrame, Valbruna, Gemmo, Dainese tanto per dire, non abbia mai pensato di muoversi in tal senso? È mai possibile che l'unica partnership avanzata con le imprese si traduca nelle lucette con cui la Gemmo illuminerà la basilica palladiana? Ad ogni buon conto il merito di Rosso è anche quello di aver smosso i sonni e le chiappe di molti amministratori del Vicentino. Che da qui a domani faranno a gara (anche nel resto del Paese) per imitare la soluzione Bassano. Segno che, ed è questo il merito maggiore di Rosso, il buon esempio se veicolato con forza percorre moltissima strada; e non è un caso che la giunta comunale di Vicenza dopo la batosta rimediata abbia così, incidentalmente, già organizzato un incontro con la stampa per rendere noto il progetto di ampliare a tutto il centro la rete wifi. Si sa, mezzo grissino, è nulla rispetto ad una pagnotta, ma è sempre meglio di nulla. Epperò la cosa che più deve far vergognare tutta la classe dirigente di questa città nonché tutti i partiti e tutte le imprese riguarda la memoria. L'impegno per estendere gratuitamente a tutta la città la rete wifi era stato codificato in una mozione d'ordine, ovvero una mozione d'intento sul piano politico-amministrativo, approvata durante la passata consiliatura: più nel dettaglio alla fine del novembre 2007. La mozione fu approvata a larghissima maggioranza dopo essere stata presentata dal consigliere del gruppo misto Franca Equizi. E proprio perché Equizi non aveva, e non ha tuttora, padroni da omaggaire o servi da retribuire, quel documento è rimasto negli scatoloni, assieme alla carta igienica e alle scatole delle penne Bic.
Marco Milioni
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