giovedì 28 giugno 2012

Scivolone sull'ex Domenichelli, no all'accordo in commissione

Il piatto forte del Piano degli interventi scivola in commissione territorio. Uno degli accordi più attesi, quello che getta le fondamenta per il futuro centro civico, e che vede come protagonista l'immobiliare Maddalena di Danilo Marchetto e l'area dell'ex Domenichelli, è stato respinto. Niente di definitivo, considerato che la commissione ha solo un compito consultivo. La parola finale spetterà al Consiglio della prossima settimana. Nel frattempo, però, arrivano segnali chiari in vista delle sedute in aula. Gli animi sono già caldi. E la bagarre è cominciata.

RESPINTO. Dire che sia clamoroso è forse esagerato. Ma inaspettato sì. La rappresentazione a sorpresa è andata in scena ieri pomeriggio a palazzo Trissino, quando si è riunita la commissione territorio, convocata per esaminare i 21 accordi con i privati - 13 dei quali sono stati giudicati positivamente dalla Giunta - che andranno a disegnare la Vicenza del futuro. Tra i tanti figura quello con l'immobiliare Maddalena, di Danilo Marchetto. Il privato chiede di realizzare nell'area dell'ex Domenichelli uno stabile di 19.250 metri cubi a destinazione commerciale e residenziale. In cambio ecco la cessione di 2.500 metri quadrati al Comune per la realizzazione di un centro civico. Gli accordi però non sono così semplici. La Guardia di finanza infatti ha sequestrato l'area dell'ex Domenichelli nell'ambito di un'indagine per presunta frode fiscale. E restano i sigilli.

BAGARRE. Ed è proprio questo aspetto che ha scatenato la bagarre in sala ieri pomeriggio. La proposta, valutata positivamente dalla Giunta, è stata bocciata dall'opposizione. «Così - attacca il consigliere del Pdl Marco Zocca - andiamo a valorizzare l'area di un presunto evasore fiscale. Mi chiedo come sia accettabile in questo momento. Per di più non c'è solo un aspetto tecnico ma anche politico e morale perché proprio lì si vuole realizzare il nuovo municipio». Da qui il via allo scontro. I consiglieri di maggioranza dapprima difendono la scelta dell'amministrazione, rappresentata ieri dall'assessore all'urbanistica Francesca Lazzari, ma poi vengono criticati dall'ex componente della coalizione Luca Balzi. «Se un accordo del genere fosse stato presentato dall'amministrazione precedente - afferma - vi sareste spogliati in Consiglio pur di fermarlo. Avreste gridato allo scandalo. L'area è sotto sequestro e non si può procedere». L'atmosfera si scalda. I consiglieri di maggioranza rispondo e difendono la scelta. Ma al momento di esprimersi fanno un passo indietro.

VOTAZIONI. L'opposizione respinge l'accordo con sei voti contrari. Con loro anche il consigliere di maggioranza Docimo. Il resto della coalizione decide di astenersi «riservandosi il voto in aula per valutare meglio la questione». Mancano pochi giorni al luglio bollente che attende il consiglio, chiamato all'approvazione del piano degli interventi. Ma le prime magagne sono già cominciate.

Da Il Giornale di Vicenza del 28 giugno 2012, pagina 14

mercoledì 20 giugno 2012

La Spv alla prova del nove

Ieri il Covepa ha annunciato il rinvio della sentenza del Consiglio di Stato sulla questione Pedemontana a data da destinarsi. Lo stesso Covepa in più occasioni aveva preannunciato un'opzione che in qualche modo era nell'aria. È chiaro quindi che la questione Spv si trasforma da partita tar schieramenti avversi e distinti a partita a scacchi in cui elementi giuridici si mescolano a questioni di opportunità, di politica e di «vil danaro».

Una partita in cui ci sono i pro Spv, i contro, i contro che non possono dirlo, i pro che non possono dirlo, i favorevoli che vorrebbero tornare sui propri passi. E ci sono coloro che avevano fatto promesse su lavori e appalti e che oggi, giacché la crisi morde tutti, sperano che sia la politica nazionale o magari la magistratura a togliere le castagne da un fuoco fatto magari di impegni, previsioni, aspettative andate in fumo e richieste per passare ad un incasso difficile da monetizzare. C'è tutto questo e molto di più nello stranissimo slittamento deciso dal Consiglio di Stato a Roma.

Frattanto però si possono esperire le prime prove del nove. Si comincia col comune vicentino di Villaverla. È difficile se non impossibile pensare che lo slittamento deciso dal tribunale amministrativo sia arrivato senza l'accordo tra le parti. Il che significa che i legali che patrocinano il comune di Villaverla, che formalmente spingeva per affondare questo progetto di Spv, hanno avuto dalla nuova giunta un input diverso. Ora è semplice immaginare quale sarà la motivazione, o scusa, scusa che sarà utilizzata per cercare di sopire le polemiche. Il quadro normativo nazionale sta cambiando. Meglio aspettare si dirà. Balle. I tribunali e gli uomini chiamati davanti alla legge non debbono mai esprimersi in termini di opportunità ma solo di diritto. Se lo fanno si macchiano di un abominio incompatibile con lo stato di diritto che la vulgata vuole essere quello in cui viviamo.

Ma gli eventi di queste ore permetteranno una volta per tutte di capire di che pasta è fatto il Movimento Cinque Stelle nel Vicentino, un movimento che da mesi si dice contrario tout-court a questo progetto di Pedemontana. Oggi infatti alle 20,30 il consiglio comunale di Villaverla discute anche della questione Spv. Il sindaco Ruggero Gonzo (Pdl) ha ficcato lo spinoso argomento a tarda ora, sperando di evitare un auditorio critico. Il consigliere del M5S Flavio Vezzaro avrà la possibilità di infilzarlo chiedendogli conto delle scelte della giunta. I grillini, se avranno voglia e pazienza di sorbirsi tutta la seduta, avranno per la prima volta la possibilità di concentrare il fuoco mediatico dei loro supporter su un evento di caratura regionale. Avranno infatti un palco straordinario per ribadire alla opinione pubblica ciò che hanno spiegato di recente ai media. Ovvero che dalle loro parti non ci sarà posto per alcun «compromesso coi poteri forti».

Marco Milioni