giovedì 12 settembre 2019

Bottacin e i Predatori del tempo


(m.m.) Con un roboante comunicato dato in pasto ai media poche ore fa l'assessore all'ecologia della Regione Veneto, tale Gianpaolo Bottacin della Lega, ha bacchettato l'attuale governo addebitando al ministro dell'ambiente Sergio Costa un colpevole ritardo nella approvazione dei nuovi limiti in materia di derivati del fluoro, i Pfas. Ancora, l'assessore auspica che la fissazione di nuovi limiti ponga le basi per un esito «favorevole nel processo» che sta per cominciare a Vicenza. Ora Bottacin, noto scienziato del diritto, forse non ricorda che per Costituzione la norma penale non può essere retroattiva. Detto in modo semplice, in modo tale che la sua giunta possa capire, se un tale comportamento oggi non è sanzionato penalmente, se la norma cambia io non posso essere essere considerato colpevole per ciò che ho fatto in passato quando una determinata condotta non era reato. Detto ancora più terra terra... Se, facendo un esempio ipotetico, oggi non è reato dare dell'idiota ad un politico e tra due mesi la norma penale stabilisce che se tu dai dell'idiota a un politico anche se lo è veramente, ti becchi un mese di galera per diffamazione, non è che puoi andare al gabbio se quel giudizio su quel politico lo hai espresso prima che la norma entrasse in vigore. Non occorre essere dei giuristi, basta un minimo di logica. Se poi per favorevole Bottacin, in un clamoroso lapsus freudiano, intendesse favorevole agli indagati allora la cosa diverrebbe esilarante. Perché se mentre tizio è sotto processo interviene una norma che alleggerisce la sua posizione penale allora sí che la retroattività ha valore. Quindi sarebbe bene che l'assessore facesse un piccolo sforzo in termini di anali-si logica e spiegasse da che parte sta. Di più, se tra una visione di Ritorno al futuro e una puntata dei Predatori del tempo, l'esimio ci spiegasse come cavolo sia stato possibile che dalla deflagrazione dell'affaire Pfas la sua Regione non sia ancora riuscita a distillare un ordine di bonifica a carico della Miteni «super rigoroso» come lo stesso Bottacin in uno dei suoi tanti penultimatum annunciò in più occasioni saremmo tutti più contenti. 

Tuttavia l'esimio Bottacin ne aggiunge un'altra. Afferma spavaldo che la Regione si è già costituita parte civile nell'ambito del procedimento. Bene, l'avvenuta costituzione di parte civile la può decidere solo il giudice poco prima dell'inizio del processo. La Regione può annunciare di volersi costituire parte civile. È assai probabile che il giudice acconsentirà in tal senso (sempre che gli avvocati di palazzo Balbi non si dimentichino di presentare le carte come fecero per il processo Zonin), ma intanto quello della Regione può essere solo un annuncio, motivato quanto si vuole ma annuncio.

E poi veniamo alla ciccia. I limiti sui Pfas. Qui la politica è tutta meritevole di una bella bacchettata. Da destra a sinistra, vecchie e nuove maggioranze. Per abbassare i limiti ad una soglia prossima allo zero non serve una procedura ministeriale. Basta una legge. La maggioranza Lega M5S avrebbe potuto approvarla in un batter d'occhio. E non lo ha fatto. Ora questa possibilità ce l'ha la nuova maggioranza costituita da Pd e M5S. Ma poiché quando si legifera in questo senso gli interessi dell'industria si fanno sentire e come, scommettiamo che il parlamento non normerà comunque o normerà all'acqua di rose? Ad ogni buon conto possiamo dormire tranquilli. A dronte di ogni sopruso ambientale dobbiamo contare su Bottacin che con un salto retroattivo nel tempo normerà ex post la condotta di ogni cattivone deciso ad avvelenarci. Bottacin con il gatto Doraemon e il Mago pancione sono dalla nostra. Che culo...