giovedì 30 agosto 2018

Il Caso Bachri si ingarbuglia ancora


(m.m.) Il caso Bachri, deflagrato a fine agosto, diventa ogni giorno più ingarbugliato. Stamani il Giornale di Vicenza sostiene una tesi: la reclusione sarebbe da addebitare ad un tentativo di attentato nel quale il giovane sarebbe stato coinvolto. Il capo d'accusa sarebbe stato comunicato al legale del ragazzo trissininese Karim Bachri, detenuto nel Paese dei cedri... Poche ore dopo, intervistata da Vicenzatoday.it, la madre dà un'altra, distantissima, versione dei fatti rispetto ai quali sottolinea di non conoscere alcunché dei particolari forniti dal quotidiano berico. Di più sempre su Vicenzatoday.it si legge che a smentire la ricostruzione del GdV sarebbe pure l'avvocato libanese che sta seguendo il caso, ovvero Tony Chidiac. Tuttavia c'è un quesito che rimane sospeso a mezz'aria. È possibile che il giovane, consapevolmente o meno, volente o nolente, abbia fatto da antenna di qualcuno che avesse interesse a tenere sott'occhio qualche installazione libanese vicina a Hezbollah? Ed è possibile che la filiera di quel qualcuno sia riconducibile a pezzi della intelligence americana, saudita o israeliana vista la storica diffidenza di questi ambienti verso lo stesso Hezbollah?

mercoledì 29 agosto 2018

Crollo di Genova, le ipotesi della contro-informazione in lingua tedesca

(m.m.) Due portali di contro-informazione in lingua tedesca hanno preso in considerazione l’ipotesi che il crollo del ponte Morandi a Genova possa in qualche modo essere stato causato da una esplosione pianificata. Si tratta di Alles Schall und Rauch e di Kla.tv. Si tratta di due portali che spesso hanno suscitato parecchie controversie, ma che hanno fatto del linguaggio molto diretto e incalzante la loro firma.

Alles Schall un Rauch ha trattato l’argomento il 15 agosto e poi due giorni appresso. Per chi è interessato è possibile consultare anche il formato pdf dell’approfondimento di ferragosto e di quello del giorno 17. Il giorno 18 invece è il turno di Kla.tv che sul tema realizza un video-approfondimento corredato da un testo scritto. Kla.tv però va oltre e nella sua analisi scrive: «Secondo l'articolo riportato da Alles Schall und Rauch solo un'esplosione avrebbe potuto far crollare il pilone, dato che era ancora in piedi nel momento in cui la strada era già crollata e gli stralli si erano già strappati via. L'esplosione chiarirebbe anche entrambi i lampi di luce. I lavori di riparazione avvenuti secondo dei testimoni, sarebbero stati usati come come camuffamento per piazzare l'esplosivo».

Appresso un’altra considerazione: «Che si tratti realmente di un'esplosione pianificata, non lo si può dire al momento. Di fatto in passato ci sono stati eventi emotivi simili, allo scopo di dare un segnale d'avvertenza al governo in carica. Così per esempio la bomba fatta esplodere alla stazione centrale di Bologna il 2 agosto 1980, che costò la vita a 85 persone e causò 200 feriti. La colpa fu addossata alle brigate rosse, estremisti di sinistra. Tuttavia lo storico svizzero Daniele Ganser ha dimostrato che l'attentato sarebbe stato compiuto da agenti del servizio segreto Sismi, così come dalla loggia segreta Propaganda Due detta P2».

Al momento non è facile capire quali siano le ragioni di questa uscita. Va considerato peraltro che nonostante le svariate teorie circolate a più riprese, quanto meno stando alla sentenza definitiva, venne appurato che la stessa strage materialmente avvenne piuttosto per mano di terroristi legati alla galassia neofascista. Come va considerato, d’altro canto, che da anni i familiari delle vittime chiedono incessantemente sia fatta chiarezza sui mandanti ultimi dell’attentato. Sta di fatto comunque che questa tesi sul disastro di Genova fino ad oggi non è sbarcata sulla stampa italiana. Ad ogni buon conto nel sottobosco della politica romana qualche cosa sarebbe filtrato. E le ipotesi circolate sono le più disparate.

martedì 28 agosto 2018

Autostrade, Il Fatto infilza Zaia

(m.m.) Oggi Il Fatto quotidiano di oggi in prima pagina e poi in pagina 7, 8 e 9 affronta con molta dovizia di dettaglio alcuni temi della attualità politica italiana. Il focus principale è sul caso delle concessioni autostradali. Il quotidiano romano tra le altre prende di mira la agognata holding del Nordest tanto cara alla classe dirigente lombarda e a quella veneta (nonché ai signori delle autostrade e a Comunione e liberazione), a partire dal governatore leghista Luca Zaia (il tema l'ho affrontato alcuni giorni fa su Alganews.it). Il Fatto in edicola oggi intervista anche lo storico Luciano Canfora, il quale scandaglia i rapporti politici in essere tra M5S e Lega, le due formazioni oggi al governo.

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