lunedì 18 novembre 2019

Venezia, per le partecipate comunali la querelle è infinita

Mentre la città di Marco Polo continua a fare i conti con i rovesci climatici e con le polemiche sul Mose, a Venezia l'aria si fa rovente pure per la questione dei ventilati conflitti di interesse in capo alla giunta e in special modo all'assessore al bilancio Michele Zuin. Da sempre vicino al parlamentare azzurro Renato Brunetta, già nel 2012 da semplice professionista Zuin finisce in una querelle a sfondo politico a seguito di una inchiesta pubblicata da ilfattoquotidiano.it in data 6 luglio 2012. In quel servizio a firma di Alessandro Ferrucci e Ferruccio Sansa compare anche il nome di Maurizio Zuin, fratello di Michele,  come lui stimato commercialista nel capoluogo veneto.

UN IMPRENDITORE A CA' FARSETTI
Il tempo passa. Quattro anni fa in laguna alle amministrative si impone l'imprenditore «civico e fuchsia» Luigi Brugnaro (dominus di Umana group e della Reyer basket) che sconfigge sonoramente il centrosinistra. Michele Zuin, considerato da detrattori ed estimatori il cervello del primo cittadino, viene collocato da quest'ultimo all'assessorato al bilancio e alle partecipate: un posto di prestigio che sovrintende a questioni capitali per Venezia, sia in termini economici che strategici.

IL VESPAIO
In realtà di acqua sotto i ponti dal trionfo politico di Brugnaro ne è passata. Il primo cittadino e la sua giunta sono alle prese con le prossime consultazioni durante le quali si deciderà se Venezia si separerà o meno dalla terraferma. Il referendum, ne erano stati tenuti altri, per la prima volta ha un esito incerto e l'opzione di una città insulare che rimanga attaccata alla terraferma stavolta appare meno certa. E così in un clima arroventato sui social network e pure in Tv (basti pensare a quanto accaduto recentemente su Rete Veneta) l'esecutivo cittadino è finito nuovamente al centro della querelle politica. Sono partire alcuni riferimenti più o meno velati, più o meno di rimbalzo, all'indirizzo della figura di Maurzio Zuin che ricopre la qualifica di membro del collegio dei sindaci di Actv, la controllata comunale che gestisce il trasporto locale.

ROVETO ALILAGUNA
In realtà nella galassia dei trasporti pubblici acquei nel comprensorio veneziano, tra le società che in qualche maniera hanno un filo diretto col comune di Venezia non c'è solo Actv, ma c'è pure Alilaguna. Si tratta di una spa che nata pubblica si è accaparrata il monopolio (o quasi) su alcune rotte molto ghiotte sul piano della utenza, salvo poi divenire privata negli anni. I detrattori parlano da tempo di leviatano societario, tuttavia negli anni il roveto di interessi interconnessi che ruotano attorno ad Alilaguna non è stato scalfito nonostante la voce grossa dell'Antitrust. Ma chi controlla Alilaguna? Stando agli archivi camerali, al 26 gennaio 2018, la società è controllata da Società investimenti turistici Venezia (abbreviazione Situv). Una spa in cui, sempre stando ai documenti della Camera di commercio di Venezia aggiornati al 26 gennaio 2018 tra i revisori dei conti figura ancora Maurizio Zuin

Ma c'è un'altra particolarità che rende alcune imprese veneziane un club particolarmente ricco di connessioni alto di gamma. Se si scorre l'elenco degli sponsor della Rayer basket (nell'aggiornamento del gennaio 2018) si può notare come tra gli stessi sponsor del club cestistico ci siano in buona compagnia, con il gotha della imprenditoria veneta e non solo, Alilaguna e il Gruppo Veritas. La prima è da anni (anche prima dell'avvento di Brugnaro a ca' Farsetti) al centro di una querelle sulla gestione monopolistica di alcune rotte. La seconda costituisce il gigante che da lustri altro non è che il braccio operativo di ca' Farsetti nel ramo ambientale e in quello energetico (ma non solo). Veritas peraltro da tempo immemorabile viene accusata di essere un moloch inscalfibile che segue una politica industriale e economica poco coerente con la sua mission che dovrebbe essere quella di fornire alla migliore qualità e al minor costo alcuni servizi essenziali alla cittadinanza. Il fatto che il destino di Alilaguna sia in qualche modo legato a quello del Comune il cui sindaco è da anni indissolubilmente legato alla stessa Reyer anche sul piano politico amministrativo (si pensi alle polemiche sull'affaire Pili-pala Reyer) ha dato modo ai critici dell'amministrazione Brugnaro di alzare la voce in più di una occasione.

LA REPLICA DELL'ASSESSORE
Ma la giunta che cosa ne pensa? Michele Zuin è categorico: «La mia condotta sia come professionista sia come assessore è sempre stata trasparente e rispettosa delle regole. Non accetto illazioni da parte di chicchessia circa l'operato mio e della giunta della quale faccio parte. Lo stesso dicasi nei confronti di mio fratello che un professionista serio e stimato».

Poi un'altra considerazione: «Le critiche che ogni tanto spuntano di qua e di là le respingo al mittente. Anzitutto perché mio fratello fa il revisore dei conti, non è un amministratore, non occupa certamente incarichi diretivi o gestionali. Secondo perché lui occupava quei ruoli ben prima del mio arrivo in giunta». E se Zuin si dice convinto della bontà del suo operato e di quello del fratello in termini di rispetto delle norme, anche sul piano della opportunità degli incarichi oggi in capo al fratello, l'assessore ritiene che non ci siano conflitti di interesse: «Non c'è alcuna ragione perché su quegli incarichi si possa addensare la minima ombra. La figura del revisore dei conti è una figura prevista dall'ordinamento che vaglia la congruità dei bilanci, bilanci che a loro volta sono vagliati da un organismo terzo ossia da una società di revisione. Di che cosa stiamo parlando quindi?». Poi un'ultima considerazione: «Rispetto a certe polemiche finite di recente sull'etere si sappia che sto valutando se adire alle vie legali».

Nessun commento:

Posta un commento