(m.m.) L'economista patavino Michele Boldrin, uno dei più entusiasti alfieri del neo-liberismo (il docente si definisce un pragmatico per vero), su Il Giornale di Vicenza di oggi 10 aprile in pagina 9, sostiene che per fronteggiare la crisi occorrerà temporaneamente dirottare una quota di reddito da chi lo percepisce in maniera fissa (quindi anche impiegati, operai, dipendenti privati e pubblici) a beneficio di chi invece non ha entrate sicure: nessun accenno invece (tranne ad uno sulla negatività di una eventuale patrimoniale) viene fatto in merito alla possibilità di stangare la grande rendita finanziaria. Allo stesso modo Boldrin dice e non dice in merito alla possibilità di una monetizzazione del debito che è prevista da un approccio keynesiano al problema che il mondo sta affrontando oggi. Ora rimane da capire una cosa: l'uscita di Boldrin è un messaggio trasversale? Il punto è che al suo pensiero viene dato spazio non su un quotidiano qualsiasi ma su uno della Confindustria, quella vicentina nello specifico. Il che potrebbe dirla lunga sulle ricette che in certi ambienti qualcuno sta provando a mettere in circolo. Se poi si vuole conoscere nel dettaglio la proposta di Boldrin può essere utile dare una scorsa sul suo blog, in particolare ad un suo intervento del 7 aprile: nel quale, non si capisce bene perché, viene citata una categoria economica meritevole di una, chiamiamola così, tutela, quella della industria conciaria. Parafrasando Corrado Guzzanti, tu sai com'è, tu sai perché, tu sai quant'è...
Supporto01 è una piccola piattaforma di supporto anche per il mio blog principale (https://marcomilioni.blogspot.com) sul quale trovate ogni informazione di contatto...
venerdì 10 aprile 2020
Covid-19 e il possibile accordo sul Mes: la stangata di Varoufakis
(m.m.) Yanis Varoufakis, già ministro delle finanze di Grecia, ha commentato molto negativamente l'intesa che l'Italia e gli altri Paesi della Ue avrebbero raggiunto in materia di stimolo economico per contrastare la crisi scaturita dall'emergenza coronavirus. Lo riporta la testata romana «L'Antidiplomatico» in un servizio pubblicato ieri. Sempre ieri la testata Fanpage.it affronta invece il tema del maxi contributo pari a 160 milioni di euro che l'Ue sta perfezionando a beneficio dell'industria militare del Vecchio continente. Sebbene già pianificato da tempo, il finanziamento, che cade in piena emergenza da Covid-19, ha fatto storcere il naso a Gloria Bagnariol, l'autrice del servizio, la quale scrive che «l'annuncio dei finanziamenti alle industrie militari arriva in un momento molto difficile per l’Unione europea che fa fatica a proteggere la sua immagine». Ad ogni modo le voci sull'accordo attorno al Mes sta mandando in fibrillazione il M5S. Il senatore Mario Michele Giarrusso sulla sua bacheca Facebook ha attaccato la possibile intesa. Il giorno 6 aprile l'analista Lidia Undiemi sempre su L'Antidiplomatico ha avuto parole di fuoco sul Mes e sulle clausole segrete che questo prevederebbe se fosse sottoscritto.
giovedì 9 aprile 2020
Travaglio fa a pezzi la Confindustria, uno dei veri padroni dell'Italia
(m.m.) In un editoriale pubblicato in prima pagina oggi su Il Fatto, Marco Travaglio fa a brandelli le gaffe, le ipocrisie, l'ignoranza e la cupidigia della Confindustria con particolare riferimento alle associazioni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna... Nel suo editoriale Travaglio mette alla berlina i fautori della ripartenza subito nonostante i rischi ancora attuali della pandemia da Covid-19. Lo stesso articolo è anche, seppur indirettamente, una riposta alle elucubrazioni di Alessandro Baricco che su Repubblica, guarda caso, aveva cercato di occultare l'afflato confindustriale con un po' di storytelling di renziana, pardon, baricchiana memoria...
LEGGI L'EDITORIALE DI MARCO TRAVAGLIO SU IL FATTO
martedì 7 aprile 2020
Svt-Vicenza, due dipendenti positivi al Covid-19
Nelle scorse ore due dipendenti di Svt, la società del trasporto pubblico posseduta da Comune e Provincia di Vicenza, hanno informato l'azienda di essere positivi al Covid-19. La conferma della positività è giunta a conclusione dei test effettuati immediatamente dopo la manifestazione dei primi sintomi. È quanto riporta la testata TiViweb in un servizio pubblicato ieri. Nello stesso servizio si legge che la «Società vicentina trasporti esprime solidarietà al personale e vicinanza alle loro famiglie e ringrazia i due dipendenti per il profondo senso di responsabilità dimostrato nell’informare l'azienda delle loro condizioni di salute».
domenica 5 aprile 2020
I nostri cugini nordeuropei al tempo del coronavirus, la riflessione di Celotto
Francesco Celotto, consulente finanziario di Bassano del Grappa che da tempo vive a Barcellona in Spagna, stamani ha diramato una lettera aperta in cui ragiona a lungo sul momento che sta vivendo l'Europa al tempo del coronavirus. Dai silenzi sulle politiche monetarie della Bce, alla condotta dei governi del Nordeuropa, Celotto parla della drammaticità che sta vivendo il Vecchio continente e spiega che se nel volgere di poche settimane l'Europa non compie una inversione a 180 gradi sarà, de facto, spacciata.
LEGGI LA LETTERA APERTA DI FRANCESCO CELOTTO
sabato 4 aprile 2020
Le anime candide della libertà double face
(m.m.) E mentre la discussione in tema di Covid-19 si avvita su sé stessa ancora una volta il parlamento italiano ha una scusa per non depenalizzare l'articolo 595 del codice penale e per non cancellare dal codice civile le disposizioni in forza delle quali si permette di citare per danni colui al quale viene addebitata una condotta diffamatoria.
La nozione per cui la libertà di espressione del pensiero in una democrazia deve essere gioco forza «legibus solutua» non sfiora nemmeno chi con l'avallo di una legge vergognosa usa la stessa per limitare l'altrui pensiero, l'altrui libertà sempre che questi o le persone che li praticano, non siano addirittura minacciati. Adesso, forse, arriveranno anche le disposizioni liberticide annunciate da tale Andrea Martella (un Orbàn in saòr di Portogruaro)... e poi la greppia dell'oscurantismo sarà ben ricolma per lorsignori. Alle volte questa ipocrisia fa tenerezza. Mentre le anime belle se la prendono, giustamente peraltro, contro i provvedimenti del premier ungherese Viktor Orbàn (il manichino magiaro nelle mani dei tedeschi e soprattutto degli americani), le stesse anime belle lo seguono in scia per limitare, comprimere, addomesticare le opinioni che circolano sul web.
Il problema è che una democrazia deve lasciarti dire ogni cosa anche quando questa è abominevole... Ma il concetto è scomodo da manipolare. E quindi si indigia nel caleidoscopio dei distinguo in modo da distorcere libertà di espressione e onorabilità della altrui dignità a seconda delle convenienze... In parlamento destra e sinistra, sopra e sotto, nord e sud ovviamente tacciono, ben letargizzati nei loro otri mentali, ben consci che...
La nozione per cui la libertà di espressione del pensiero in una democrazia deve essere gioco forza «legibus solutua» non sfiora nemmeno chi con l'avallo di una legge vergognosa usa la stessa per limitare l'altrui pensiero, l'altrui libertà sempre che questi o le persone che li praticano, non siano addirittura minacciati. Adesso, forse, arriveranno anche le disposizioni liberticide annunciate da tale Andrea Martella (un Orbàn in saòr di Portogruaro)... e poi la greppia dell'oscurantismo sarà ben ricolma per lorsignori. Alle volte questa ipocrisia fa tenerezza. Mentre le anime belle se la prendono, giustamente peraltro, contro i provvedimenti del premier ungherese Viktor Orbàn (il manichino magiaro nelle mani dei tedeschi e soprattutto degli americani), le stesse anime belle lo seguono in scia per limitare, comprimere, addomesticare le opinioni che circolano sul web.
Il problema è che una democrazia deve lasciarti dire ogni cosa anche quando questa è abominevole... Ma il concetto è scomodo da manipolare. E quindi si indigia nel caleidoscopio dei distinguo in modo da distorcere libertà di espressione e onorabilità della altrui dignità a seconda delle convenienze... In parlamento destra e sinistra, sopra e sotto, nord e sud ovviamente tacciono, ben letargizzati nei loro otri mentali, ben consci che...
mercoledì 1 aprile 2020
Il caso Burioni Messora
(m.m.) Alcuni giorni fa il blogger Claudio Messora ha fatto sapere che «l'Associazione patto trasversale per la scienza» ha indirizzato un esposto ad alcune procure della repubblica nel quale, tra le altre, chiede la rimozione di alcuni contenuti video prodotti dallo stesso blog di Messora. La cosa ha dato vita ad un vivace dibattito che però troppo spesso ha lasciato distante il cuore della discussione. Anzitutto l'associazione non ha querelato, come hanno sostenuto alcuni, ma ha indirizzato un esposto. Secondo una eventuale chiusura bonaria auspicata da più parti non è possibile perché il reato ipotizzato (articolo 656 del codice penale, ossia la diffusione di notizie false e tendenziose, reato che peraltro dovrebbe essere abolito peraltro) è un reato che si persegue d'ufficio.
Quindi quell'esposto ha avviato un procedimento che potrà interrompersi solo con una archiviazione o eventualmente con un rinvio a giudizio. Io ritengo che Messora abbia ragione da vendere, ma in questo momento sta sbagliando nella scelta del terreno dello scontro. Lo scontro in questo momento è in primis sul piano giuridico perché è nella contestazione sul piano giuridico che poi si smonta sul piano mediatico, assai agevolmente, l'assunto della associazione notoriamente vicina al professor Roberto Burioni.
E quindi Messora, glielo dico simpaticamente perché fa un lavoro prezioso, dovrebbe lasciare da parte la sua abituale eccessiva bonomìa e denunciare gli autori dell'esposto per calunnia ai sensi dell'articolo 368 del codice penale che recita: «Chiunque, con denuncia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all'autorità giudiziaria o ad un'altra autorità che a quella abbia obbligo di riferirne o alla corte penale internazionale, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni». Nella denuncia Messora dovrebbe chiaramente dichiararsi parte offesa e facendo affidamento sulla potenza di fuoco del suo blog non solo dovrebbe dare notizia della denuncia, ma dovrebbe dare notizia di come la procura della repubblica competente persegue o non persegue gli eventuali responsabili. A quel punto poi vediamo se al Patto della scienza verrà ancora la voglia di pisciare fuori dal vaso.
Iscriviti a:
Post (Atom)