martedì 11 maggio 2010

Caso Aim, prosciolti Huellweck e sei dell'ex cda

La firma sul decreto di archiviazione è arrivata. Il tribunale ha definitivamente scagionato l’ex sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck e sei dei sette componenti dell’ex consiglio d’amministrazione di Aim, rispettivamente dalle ipotesi di abuso d’ufficio e di truffa aggravata. Assieme a loro ci sono altri due indagati per i quali il gip ha decretato la fine delle ostilità giudiziarie. Com’è noto, restano al vaglio della procura le posizioni dell’ex presidente della municipalizzata Giuseppe Rossi, il geometra Carlo Valle, che vendette per 6 milioni e mezzo di euro la piattaforma di Margera per la gestione dei rifiuti al centro di così tante polemiche per il grande buco generato nelle casse di Aim, e il consulente di Aim Gianni Giglioli. Di recente quest’ultimo è stato interrogato e ha sostenuto la propria correttezza, chiedendo il proscioglimento. La decisione spetta al procuratore Salvarani e al sostituto Falcone.

PROSCIOLTI. Per i nove indagati da tre anni al centro della complessa vicenda finalmente è calato il sipario investigativo. Enrico Hüllweck e i consiglieri d’amministrazione di Aim fino al 2007 Renato Bertelle, Sandro Bordin, Bruno Carta, Silvio Fortuna, Alessandro Moscatelli e Giuliano Tricarico, assistiti dagli avv. Lorena Puccetti, Giovanni Manfredini, Lucio Zarantonello e Sara Motta, vedono conclusa una vicenda che all’epoca aveva suscitato clamore per opposti motivi. L’allora sindaco perché finendo sotto inchiesta per l’ipotesi di avere danneggiato Aim a vantaggio del Comune, osservava che aveva sempre fatto gli interessi della collettività; mentre i consiglieri di Aim, indagati per un teorico raggiro consumato ai danni dell’ente proprietario, il Comune, sono usciti a testa alta perché osservano i pm che sarebbero stati tratti in errore da Rossi e Valle. Infine, gli altri due indagati archiviati - e di cui si era avuta notizia un paio di mesi fa quando fu depositata la richiesta di archiviazione - sono l’ex consigliere di Aim fino al 2004 Alberto Filosofo e l’amministratore delegato di Ecoveneta Bruno Lombardi, partner di Aim nel prendere in affitto Marghera prima che la municipalizzata l’acquistasse. La richiesta di archiviazione era stata inviata alle parti offese Aim spa, Aim Bonifiche e Comune di Vicenza, difese dall’avv. Enrico Ambrosetti, perché avrebbero potuto presentare una teorica opposizione. Questo non è avvenuto e il gip ha firmato anche per loro l’uscita di scena.

COMMENTI. «L’archiviazione - ha ribadito un soddisfatto Hüllweck - è la dimostrazione che ho agito nell’esclusivo interesse dell’istituzione per la quale sono stato eletto, operando per il bene della città e del Comune». La questione centrale era il trasferimento di risorse da un ente all’altro. Problematiche soprattutto di contabilità degli enti pubblici. «Anche negli anni in cui Aim ha trasferito maggiori risorse al Comune per gli impegni finanziari a favore della città - aggiunge -, le capacità economiche di Aim non sono state menomate. Questo è importante ribadirlo. Oltre tutto, come più volte si è sottolineato, sono stati anni difficili per l’azienda pubblica di San Biagio perché c’è stato il passaggio da società municipalizzata a società di capitali, con tutte le complicazioni del caso come ben sanno gli addetti ai lavori». I pm Salvarani e Falcone nella richiesta di archiviazione hanno spiegato che se da un lato non sono emersi indizi per sostenere che l’ex sindaco «abbia agito con l’intenzione di danneggiare Aim», dall’altro lato egli ha avvantaggiato «l’amministrazione comunale, anche a rischio di determinare squilibri nell’assetto finanziario della società controllata». Ma Hüllweck ha spiegato che «non ha mai esercitato alcuna pressione indebita sul Cda di Aim», come alla fine ha riconosciuto il tribunale.

EX CDA. Dopo che l’imprenditore Bruno Carta alla notizia della richiesta di archiviazione aveva parlato della fine di un incubo durato tre anni, anche perché i sei componenti del Cda avevano denunciato pubblicamente le cose che non andavano perché molte decisioni erano passate sopra la loro teste - come gli stessi pm hanno osservato -, l’avv. Bertelle in questo periodo ha ribadito di essere stato, assieme ai colleghi, ingannato dal comportamento altrui.

Ivano Tolettini
da Il Giornale di Vicenza di martedì 11 maggio 2010; pagina 14

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