mercoledì 9 giugno 2010

I paladini a gettone

I giornali locali pubblicano la notizia che i comuni più «tagliati» dal governo saranno quelli veneti. Nume tutelare delle sforbiciate è il ministro dell'economia Giulio Tremonti (Pdl) che gode dell'appoggio incondizionato del Carroccio che si sa a Roma governa ed è in maggioranza. Passano ventiquattr'ore. Achille Variati (Pd), sindaco di Vicenza definisce la manovra «schifosa». Gli replica a muso duro, seppur indirettamente, Attilio Schneck (Lega) snocciolando i tagli virtuosi che lui ha apportato alla sua provincia, ente inutile per eccellenza, che è diventato utile quando il Carroccio si è accorto che nelle città è meno forte e che in provincia poteva trovare roccaforti elettorali e di clientele.

Intanto però Variati fa il paladino un tanto all'etto. Prima del no al Dal Molin e sappiamo com'è andata a finire. Poi dei tagli indiscriminati orditi da Lega & friends a danno del padanissimo Veneto. Peccato però che con quella stessa Lega, almeno a palazzo Nievo, Variati inciuci sottobanco per scambiarsi, come fossero figurine Panini, permessi per realizzare centri commerciali degli imprenditori amici degli amici: poco importa che questi si chiamino Alberto Filippi (Lega), Maltauro, Marchetti o Cestaro. Sempre amici degli amici sono.

La pensa così, o giù di lì, Franca Equizi ex consigliere del Carroccio che di trame leghiste se ne intende, la quale ha inoltrato un esposto di fuoco alla guardia di finanza berica. Oggetto del contendere proprio i centri commerciali al centro dell'inciucio Scneck-Variati denunciato anche dal deputato europeo Sergio Berlato del Pdl (non certo il kebapparo di Ponte Alto dove magari qualche volta s'è fermato l'ex assessore comunale Teo Quero).

Una vecchia regola del vero giornalismo americano è «follow the money», segui il denaro. Proprio in ossequio a questo adagio i quotidiani locali tacciono tutti la notizia dell'esposto al vetriolo di Equizi preferendogli la pseudo-notizia che forse Naomi Campbell si sposa in villa a Vicenza. Magari i vari direttori delle testate locali credono che la legge bavaglio sia già vigente e hanno disegnato le pagine dei loro fogli in autotutela. Chissà. Il parterre della politica berica però rimane lo stesso. E ormai è sfondato.

Variati sbraita e intanto anestetizza il suo elettorato mentre chi ha il potere vero si fa gli affaracci suoi a danno dei coglioni che si ingozzano del vocabolo democrazia. Schneck fa lo stesso nel nome di “paroni a casa nostra”. La Lega plaude le norme antievasione del «suo» Tremonti; latra e sputacchia contro il sud corrotto ma sta zitta quando ad Arzignano il «suo» Renzo Marcigaglia (presidente della spa intercomunale per la gestione dell'acqua) finisce indagato per corruzione. Un maiale cade dal sesto piano: speck. L'edificio era abusivo, il maiale infetto, lo speck acquistato in nero. E i paladini meccanici funzionano a gettone.

Marco Milioni
link originario: http://www.lasberla.net/index.php/2010/06/i-paladini-a-gettone/

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