domenica 20 giugno 2010

I legami nascosti

Fa piacere che i politici vicentini sollecitati nel mio post del 17 giugno (pubblicato su LaSberla.net) abbiano in qualche maniera dato una risposta. Si vedrà nei giorni a venire se la loro azione sarà coerente e costante. Ci sono però alcuni aspetti che vanno approfonditi circa le "liaisons dangereuses" tra il mondo politico, gli imprenditori (evasori per loro stessa ammissione) e i consulenti accusati dalla magistratura.

BONADEO E STEFANI. Sul Corriere Veneto del 18 giugno il deputato leghista Stefano Stefani nega di avere sottoscritto una interpellanza parlamentare con la finalità di bloccare la procura berica. Ha ammesso però di conoscere il consulente fiscale Vittorio Bonadeo (ai domiciliari) da ben quarant'anni. Ma Bonadeo, un semplice ragioniere non iscritto all'albo dei commercialisti, ha sempre fatto di mestiere il consulente fiscale e il revisore dei conti? È vero che Bonadeo prima di aprire il suo studio era stato un sottufficiale della GdF? Vi sono stati contatti tra Stefani e Bonadeo mentre quest'ultimo era in forza alla guardia di finanza?

Ma ci sono altre domande cui bisognerebbe rispondere. Durante gli anni passati vi sono stati rapporti tra Bonadeo e il finanziere a riposo Luigi Giovine? Quest'ultimo, è bene ricordarlo, è l'ex comandante delle fiamme gialle arzignanesi; è uno dei principali indagati nell'ambito della inchiesta sulla concia. Ed è l'indagato che ha scontato il più lungo periodo di custodia cautelare in carcere. Per di più Giovine è ancora ai domiciliari.

FILIPPI E GIOVINE. In questo contesto sarebbe bene interrogarsi su come si collocano i contatti che lo stesso Giovine stabilisce con un altro leghista, il senatore berico Alberto Filippi. Più precisamente la domanda da porsi è: a che titolo Giovine contatta Filippi con una telefonata avvenuta nel dicembre 2009? Il tutto è riportato sul GdV del 15 Febbraio 2010 a pagina 13. In quella telefonata Giovine sembra fissare un appuntamento tra il senatore del Carroccio e il faccendiere Andrea Ghiotto, altro volto eccellente dell'inchiesta "pelle sporca". Ma perché per fissare un appuntamento tra i due occorre il tramite di Giovine visto che per anni Filippi è stato sponsor della società sportiva guidata da Ghiotto? Tra i due non dovrebbe esserci una normale conoscenza? È vero che l'aiuto di Filippi viene richiesto solo per un possibile acquisto da parte dello stesso leghista della società sportiva di Ghiotto (il Grifo Arzignano, una squadra di calcio a cinque)? Si può invece ipotizzare che Ghiotto, col tramite di Giovine, cerchi un contatto con Filippi in forza delle entrature che il senatore potrebbe avere presso alcuni gangli delle istituzioni? Magari per cercare una via di fuga per i guai con la legge all'orizzonte dello stesso Ghiotto?

FILIPPI, STEFANI E BONADEO. In seno agli equilibri del Carroccio veneto infatti da anni Filippi fa parte, più o meno organicamente, della corrente di Stefani. Questa circostanza però dovrebbe essere collocata in un contesto più ampio. Gli stralci di intercettazione pubblicati dal Corveneto (7 giugno 2010; edizione di Vicenza, pagina 2) sono eloquenti. Gli inquirenti registrano infatti una conversazione tra due indagati ecellenti della inchiesta “Reset”. Si tratta di Bonadeo e Mario Pietrangelo. I due non solo parlano di legami da utilizzare per bloccare l'inchiesta grazie ad un aiuto «politico». Bonadeo va oltre e dice: «... pensa che Maulucci l’ho mandato io ad Arzignano».

Ora se ciò che dice il ragioniere è vero, in che guisa il titolare di uno degli studi contabili più noti della città, ha potuto determinare assetti e organigrammi in seno alla Agenzia delle Entrate? È possibile pensare che lo stesso modus operandi sia stato utilizzato da altri soggetti per determinare assetti, organigrammi e comportamenti di altri importanti pezzi delle istituzioni? Di più; quando Bonadeo dice «Ti metto in contatto... con... il mio addetto stampa» che vuole intendere? Significa che Bonadeo ha un vero e proprio addetto stampa? Significa che Bonadeo ha un giornalista del suo giro in qualche quotidiano locale? O addetto stampa sta per politico di riferimento?

STRANI ARTICOLI. L'affermazione è comunque strana perché quando Il Giornale di Vicenza dà la notizia della interpellanza parlamentare che sarebbe stata confezionata per ostacolare la procura berica, omette (non si sa se volontariamente o meno) di indicare Stefano Stefani tra i firmatari. Per giunta il pezzo che contiene la strana svista è pure senza firma. Il che lo dovrebbe far considerare opera dello stesso direttore. Sempre che l'articolista abbia omesso volontariamente la sua firma per evitare di lasciare una traccia dalla quale si sarebbero potute scatenare polemiche. Magari tra procura e GdV?. Chi è quindi il vero autore (singolo o plurimo che sia) di quel pezzo senza firma ma non senza padrone? Allo stato non ci sono riscontri precisi. Almeno stando a quanto si legge sui quotidiani locali.

Marco Milioni
link originario: http://www.lasberla.net/index.php/2010/06/i-legami-nascosti/

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